Cari lettori,
ebbene si, dopo più di un mese ho deciso di fermarmi un attimo, pensare e ricominciare a scrivere sul mio blog. Dico così perché ho sempre procrastinato, mi dicevo sempre "Questa settimana mi metto e ricomincio a pubblicare" e alla fine non l'ho più fatto. In realtà non ho voluto. Non ho voluto perché non mi sentivo abbastanza sicura di quello che potessi condividere con voi. Prima di condividere qualcosa con qualcuno ho sempre il bisogno di fare chiarezza con me stessa e di essere sicura della mia idea. Certe volte è un bene, ma certe volte è un male perché fondamentalmente, il più delle volte, sono un'eterna indecisa oltre che un'eterna sognatrice.
Ho iniziato l'anno scolastico a mille, ero super carica, avevo 1000 idee che avrei voluto tanto condividere con voi e che alcune ho condiviso sulla mia pagina Instagram. Ero piena di certezze che purtroppo sono crollate un po' per volta fino a farmi arrivare a questo giorno in cui sono crollata io. Sono crollata nello stanzino dei docenti, che se fossi stata nella sala docenti delle scuole dove ho fatto tirocinio in Svezia non credo sarei mai riuscita a piangere lì, era un ambiente così bello e sereno che quando mi ci trovavo durante la pausa mi sentivo in pace. Inoltre, sono crollata con una mia collega. Sicuramente le sue parole mi hanno rassicurato ma in quel momento mi sentivo esattamente come nella citazione del libro "L'eleganza del ricco" di Muriel Barbery:
"La gente crede di inseguire le stelle e finisce come un pesce rosso nella boccia."
Esattamente così, credevo di inseguire le stelle e sono finita come un pesce rosso nella boccia. Nel giro di poche settimane mi sono ritrovata nuovamente senza una casa, con il ricominciare a farmi un'altra vita e con il ritrovare me stessa nell'ambito lavorativo. Dico "il ritrovare me stessa" a lavoro perché penso di star perdendo il mio punto di riferimento: la mia tesi di laurea. Lì è scritto esattamente che tipo di insegnante voglio essere, che sento dentro di me e riesco a trasmetterlo anche ai miei alunni. Mi chiedo ogni giorno "Federica, sei una persona migliore rispetto allo scorso anno?". La risposta mi viene spontanea e penso "Si, certo che lo sono. Allora perché non mi sento così migliore di come vorrei essere?". La riposta è semplice: perché sono troppo severa con me stessa. E' la condanna di essere figli o nipoti di maestri. Dovrei semplicemente rilassarmi, fermarmi a pensare, analizzare una cosa per volta e agire passo dopo passo.
Quest'anno mi ritrovo anche con una classe di bambini di prima e sono completamente terrorizzata.
Ventitré piccoli ometti che mi guardano con occhi perplessi chiedendomi "Maestra che facciamo?". Avete ragione, sono io la maestra, ma quando me lo chiedete vi vorrei rispondere "Non lo so bambini, in questo momento mi sento esattamente come voi in cui devo costruire le basi." Esatto, le basi. Quando li guardo mi viene in mente me quando sono a lezione con la mia maestra di pole dance che mi massacra di esercizi base per fare poi delle figure base, il che significa che tutto gira intorno alle basi. Ed è così, ho paura proprio perché devo costruire delle basi solide ai miei alunni ma nel momento in cui lo faccio sto costruendo delle basi anche per me, quindi è come se stessimo facendo questo lavoro insieme.
Tutto ciò per spiegarvi come mi sento in questo momento e spero di tornare a pubblicare post sul lavoro che sto svolgendo a scuola e sui prodotti che acquisto.
Buonanotte 💓
Penso che il tuo 'terrore' sia un segno bellissimo di responsabilità questa è una buona base su cui costruire. Ti seguirò man mano. Grazie per questa condivisione! Il sapere dell'esperienza è preziosissimo e pochi sono coloro che lo mettono in gioco!
RispondiEliminaTi ringrazio. Apprezzo tantissimo le tue parole. 🧡
EliminaIo e mio figlio abbiamo avuto la fortuna di incontrarti s nostro cammino e francesco era tra quei 23 ometti che aspettavano da te,bravo capitano di una nave non semplice da pilotare,informazioni sulla rotta! Ebbene,le hanno avute,li hai guidato con una competenza enorme, hai messo al loro servizio il tuo cuore,la tua freschezza data dall'età, la competenza nel padroneggiare una materia come geografia,spesso sottovalutata,che si è riempita di forme,schemi,colori...sei una grande nella tua umiltà, la scuola ha bisogno dibte!
RispondiEliminaTi ringrazio 🧡 faccio tesoro delle tue bellissime parole 🧡
EliminaCara maestra Federica,
RispondiEliminaSei stata l’insegnante di mia figlia grande: le hai trasmesso curiosità e interesse verso ciò che non si conosce, hai insegnato un metodo di studio innovativo e accattivante. In tempi di lockdown i bambini aspettavano con ansia i tuoi compiti di geografia, il tuo Lupo sabbioso e i tuoi video esilaranti, in cui, nonostante la tua timidezza ti sei messa in gioco.
Oggi, da mamma di uno di quei bambini di 6 anni, a cui insegni matematica & co, posso dirti che chi di noi già ti conosceva è stato molto felice della tua nomina.
Dal tuo lavoro emerge l’amore e la passione per la tua scelta di vita. E ben vengano dubbi e insicurezze perché sono le basi da cui si parte per crescere!
Sono felice di ciò che mi ha detto 🧡 grazie davvero, le vostre parole mi danno sempre di più la forza di continuare a credere in me stessa 🧡
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