"Ed è inutile che mi asciughi le lacrime quando piango
Ed è inutile che mi abbracci solo per restarmi intorno
Tanto io per te
Io non esisto"
Io non esisto - Thegiornalisti (https://www.youtube.com/watch?v=xgs7QW-fb8U)
Cari lettori,
oggi ho deciso di iniziare con questa canzone dei Thegiornalisti, alcuni di voi li conosceranno. Questa è una delle canzoni più tristi e belle che abbiano scritto, quando ancora non erano così famosi. Lo so, è veramente malinconica e qualcuno di voi magari si starà chiedendo per qualche motivo abbia deciso di iniziare proprio così. Mi è venuta in mente durante un incontro con uno psicologo e stavamo discutendo sulla modalità di approccio con gli studenti. Mi diceva di quanto fosse importante il saluto, è un gesto che ci tocca, nel momento in cui qualcuno ci saluta significa che esistiamo per quella persona. Mentre diceva quelle parole mi sono sentita toccare dentro, mi ha portato a riflettere tutto il giorno e mi sono chiesta "Io saluto i miei bambini? Hanno la percezione che esistono per me?".
Avere 23 bambini in classe è dura, devi avere gli occhi ovunque e cercare di soddisfare i bisogni di tutti nella maniera più equa possibile per evitare che qualcuno si senta "oscurato".
Qui mi ricollego alla canzone: ci sono stati momenti della mia vita, come anche adesso, in cui ci sono state persone importanti che mi hanno tolto il saluto e senza una giustificazione. Non c'è cosa più tremenda nel sentirsi trasparente, sentirsi ignorati, sentirsi come se non esistessi. Oggi entro un po' troppo nel personale: l'ultima persona con cui ho avuto una storia importante non mi saluta più. Ciò mi fa sentire in due modi: da una parte mi sento sollevata, perché comunque era una persona che magari non mi faceva del tutto bene, dall'altra mi fa stare abbastanza male perché è una persona con cui sono cresciuta e con cui avrei voluto continuare a condividere, anche semplicemente in amicizia, momenti della mia vita. Sicuramente è stata una persona che mi ha migliorato, penso che anch'io abbia migliorato lui e sicuramente anche questa esperienza mi aiuta a essere più forte.
L'unica cosa che ho paura è, considerando questa situazione che ho passato, tendo anch'io a non "salutare" qualcuno?
Ieri mentre praticavo pole dance, la mia istruttrice mi ha spronato nel fare una coreografia di improvvisazione, potete immaginare il mio imbarazzo perché sono ancora agli inizi del livello base 2. Alla fine mi sono buttata e terminata la coreografia mi ha detto "Sei andata molto bene, unica cosa: allontanati da quel palo. É come se fosse il tuo ragazzo, più gli stai lontana più ti cerca, più gli stai appiccicata più hai probabilità di prenderti un palo in faccia." Ovviamente mi misi a ridere e risposi: "Ottimo modo per affrontare le relazioni sentimentali." "Tu scherzi tata, l'altro giorno ero ad un corso di formazione e parlavano di quanto le nostre relazioni influiscano anche sul nostro lavoro e sulla relazione con le allieve, immagina quanto mi abbia colpito dentro quell'incontro." Aveva ragione, purtroppo, per quanto siamo bravi a separare la sfera lavorativa e quella personale, in un modo o nell'altro si influenzano.
Penso solo che certe volte ho paura di non dare la giusta attenzione alle persone, come ho paura di non dare la giusta attenzione ai miei alunni. Loro ormai mi vedono come un punto di riferimento, come anche la mia collega, però ecco, ho paura. Ogni volta che torno a casa mi chiedo se ho fatto bene le cose e se ho dato qualcosa di buono a loro. Sicuramente mi pongo come obiettivo quello di chiedere più spesso ai miei bambini come stanno e cercare di parlare più spesso con loro sul come si sentono a scuola.
E voi? Salutate i vostri alunni?
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