Questo doveva essere un "articolo", così chiamiamolo, sul coding, ma come al mio solito mi sono fatta trascinare e sono subentrate considerazioni emotive rispetto al nostro lavoro da docente.
Credo che alcuni di noi ci siamo chiesti se in prima fosse opportuno iniziare con il coding.
Sono sempre stata pro rispetto a questo argomento, l'unica mia preoccupazione era che non riuscissi a spiegarlo in una maniera "corretta."
Ho avuto suggerimenti contrastanti e non sapevo assolutamente come iniziare.
Alla fine ho seguito la pancia (come direbbe un mio caro amico:
SEGUI LA PANCIA).
Ultimamente nelle mie scelte di vita ho evitato di seguire la pancia e ho fatto scelte abbastanza razionali, ma in realtà, in fondo, non sono così.
Sono una persona istintiva, irrazionale, ma penso che quando si cresce si inizia a guardare le situazioni, le cose da diverse prospettive, da angolazioni diverse e si cerca di prendere la scelta più "bilanciata",
che non sia né razionale, né irrazionale.
Avevo bisogno di "ritrovare" me stessa come docente, perciò, ho fatto quello che mi riesce meglio: essere me stessa.
Innanzitutto, partiamo da cos'è il CODING.
Il coding è come se fosse una nuova lingua che permette di “dialogare” con il computer per assegnargli dei compiti e dei comandi in modo semplice.
Aiuta ad usare la logica, a risolvere problemi e a sviluppare il “pensiero computazionale”, un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, per affrontarlo un pezzetto alla volta, così da risolvere il problema generale.
Per queste motivazioni ho voluto introdurre il coding nelle mie materie di studio, le quali sono: MATEMATICA, SCIENZE, TECNOLOGIA, GEOGRAFIA,
INGLESE, EDUCAZIONE FISICA.
A parte Inglese, che seguo principalmente un programma a parte, tutte le altre materie sono connesse da questo "progetto".
In Matematica aiuta a sviluppare appunto la logica, il ragionamento e siamo comunque a stretto contatto con la numerazione.
In Geografia si percepisce meglio la concezione di spazio, si cerca di consolidare i concetti topologici.
Educazione fisica per il movimento, per fare percorsi, per rispettare delle regole e delle indicazioni.
Tecnologia per imparare ad approcciare con i primi software, con i primi "robot" come la bee-bot.
Scienze sembra un argomento distante, invece non è così. Ho sfruttato la conoscenza dei cinque sensi per permettere ai bambini stessi di costruire dei percorsi in base a quello che hanno potuto vedere, sentire, toccare. Ma comunque permette loro di iniziare ad approcciare con il metodo scientifico, di osservare una data situazione, di doversi porre delle domande, formulare delle ipotesi e provare a fare degli "esperimenti" per verificare se le proprie deduzioni sono corrette.
E quindi niente, dover aver visto i risultati che sto ottenendo con i miei studenti, dopo che vedo l'entusiasmo nei loro occhi quando porto la bee-bot in classe, quando vedo i loro elaborati sui percorsi, mi dico di aver fatto la scelta giusta.
Sicuramente ho tanto da imparare, troppo. Ho ancora tanto da studiare, ma spero di non perdere mai l'entusiasmo che provo nell'insegnare ai miei alunni.
Perciò se se avete dubbi su qualcosa, SEGUITE LA PANCIA e fate quello che ritenete più giusto per voi e per i bambini.
Se sbaglierete non importa, vi fermerete e ricomincerete da dove avete sbagliato.
Prima di essere insegnanti siamo umani e possiamo sbagliare.
Abbiamo un ruolo molto importante nella società: formare le generazioni future (su questo sicuramente scriverò un altro articolo a parte).
Gli studenti hanno bisogno di avere insegnanti che credono in se stessi e in loro, hanno bisogno di relazionarsi con docenti che amano il proprio lavoro, che si amano e amano i propri allievi.
Cerchiamo di essere insegnanti con un pensiero critico verso noi stessi e verso gli altri solo quando è necessario, cerchiamo di comprendere quand'è il momento di fermarsi e riprendere da un punto e il momento di fare quel salto più avanti, ma rispettatevi sempre e se credete in qualcosa portatela avanti.
Brattoli teacher