sabato 24 luglio 2021

DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Buon pomeriggio ragazzi!
Oggi volevo condividere con voi alcune delle cose che sto studiando in questo periodo.
Mi sono iscritta al Master di I livello in Didattica e psicopedagogia per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento presso l'Università di Modena e l'intero corso è suddiviso in 5 moduli:
Modulo 1: Apprendimento e funzioni cognitive di base
Modulo 2: Identificazione precoce e attività di potenziamento
Modulo 3: Classificazione e criteri diagnostici dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Modulo 4: Metodo di studio e ambienti di apprendimento
Modulo 5: Pedagogia e didattica speciale.
Le lezioni sono state esclusivamente online e la cosa comoda è potevo seguirle in differita perciò, nonostante lavorassi, sono riuscita a seguire tutte le lezioni.
Ultimamente sto cercando di approfondire l'argomento sui Disturbi Specifici dell'Apprendimento perché ci sono stati momenti, durante i miei due anni di insegnamento, che mi sono sentita come se non facessi abbastanza per aiutare alcuni dei miei alunni che avevano questi disturbi. A quanti di voi è capitato di sentirsi così?









venerdì 2 luglio 2021

Dario di un'insegnante alle prime armi #6

Avevo detto che avrei ripubblicato articoli dopo l’esame del master e invece eccomi qui con un mio solito flusso di coscienza.

Perché? Perché parlando con una mia amica e collega dell’università ho rivisto me stessa di qualche anno fa. Mi ha parlato della sua tesi con grandissimo orgoglio e con entusiasmo. Stavamo discutendo se iniziare un progetto insieme e quando ha detto “Io ci credo nel mio progetto di tesi” mi è scesa una lacrima.
Lo so che i miei articoli nell’ultimo anno sono stati abbastanza “tristi”. Ho vissuto l’anno a 360° e ho provato continuamente emozioni contrastanti.
Sono stata malissimo, ho pianto, ho provato rabbia, tristezza e ho pensato spesso “Non sto facendo abbastanza, non sto insegnando come vorrei”. Ho incontrato persone che non credevano che stessi facendo bene il mio lavoro e purtroppo mi sono lasciata condizionare da queste pensando che effettivamente non fossi una brava insegnante.
La seconda parte dell’anno invece ho ritrovato un po’ me stessa e ho iniziato a vivere in maniera più serena, ho smesso di piangermi addosso e ho iniziato a trovare delle possibili soluzioni per insegnare come volevo e per far stare bene i miei alunni.
Non vedevo l’ora che finisse la scuola e adesso mi ritrovo con l’ansia di essere di nuovo in disoccupazione.
Tutti mi dicono “Vabbè ma sei ancora al secondo anno di lavoro, hai solo 27 anni, hai tempo!” oppure “Devi fare gavetta all’inizio, ci vuole tempo per entrare di ruolo!”. Avete ragione, infatti è il problema è mio. Purtroppo, e per fortuna, sono cresciuta con l’idea di essere una donna indipendente e di non dover chiedere più niente ai miei, ma purtroppo sotto alcuni aspetti sono ancora un po’ vincolata.
Il problema è che sono cresciuta tenendomi sempre impegnata e il non far nulla mi mette ansia perché penso di non vivere a pieno la mia vita.
Vedo gente intorno a me che in questo periodo ha cambiato la propria vita in positivo, chi ha cambiato lavoro, chi ha finito l’università e inizierà una nuova sfida, io mi sento al punto di partenza.
Che poi sbaglio, non dovrei guardare gli altri, dovrei solo guardare me stessa e i progressi che ho fatto. È stato un anno difficile però ho sicuramente imparato tanto, è stata un’esperienza ricca.
Vorrei entrare di ruolo non tanto per avere una sicurezza ma perché da precaria non riesco ad esprimere del tutto me stessa come docente: vorrei gestire progetti, fare tutoraggio, sentirmi parte integrante di un posto.
Parlare con questa mia amica/collega mi fa stare meglio perché fortunatamente ci sono insegnanti simili a me, insegnanti che credono nell'Intercultura, nella sostenibilità e nell’educare le future generazioni alla cittadinanza.
Nei ringraziamenti della tesi avevo citato anche Sofia Corradi, mamma Erasmus. Li riporto qui per ricordarmi la “battaglia” che voglio continuare a “combattere” e che altre persone come me stanno portando avanti.




Grazie anche ad Eleonora, amica e collega💗

P.S. Vi prometto che il prossimo articolo sarà più positivo.